Buoni frutti

La deputata del Pd Sandra Zampa ha dichiarato “La nostra battaglia e quella della città di Bologna contro la riapertura del Cie ha dato buoni frutti. Frutti che vanno conservati e difesi”.
Quali sarebbero questi frutti? Apparentemente si tratta della rassicurazione verbale da parte del sottosegretario Delrio che “i Cie, così come li abbiamo conosciuti, non esisteranno più”.
Un po’ poco, secondo le associazioni di immigrati, centri sociali e antirazzisti vari, che scenderanno in strada domani pomeriggio in un corteo contro la riapertura del centro di espulsione, alla quale sta tuttora lavorando la Prefettura.
L’assessore Amelia Frascaroli di recente ha avanzato la proposta di aprire un “hub” al posto del Cie. Secondo gli organizzatori della manifestazione questa proposta è preoccupante perché l’hub “non ha nessuno statuto giuridico. L’accoglienza non può essere fatta considerando queste persone come pacchi da smistare. Così come è stata presentata è una proposta incompleta”.
Piuttosto che aprire un hub, sarebbe meglio puntare su “soluzioni abitative in piccoli gruppi, non in capannoni o luogi isolati”.
Intanto Repubblica ha pubblicato un lunga inchiesta redatta sulla base di un rapporto commissionato dal Ministero dell’Interno, che il giornale ha potuto esaminare in esclusiva.
Scrive il sito: “I centri governativi sono buchi neri che inghiottono la dignità e le speranze dei migranti. Mentre ingrassano gli enti gestori, tra offerte al ribasso che non garantiscono la corretta erogazione del modesto contributo economico previsto per i migranti, la fornitura dei beni materiali o l’erogazione dei servizi previsti dalla gara pubblica per l’assegnazione della gestione”.
Nel rapporto si parla anche della questione del pocket money, ovvero l’erogazione di 2 euro e mezzo giornalieri per gli ospiti dei Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo, che, a quanto si dice, è alla base della protesta che c’è stata nei giorni scorsi a Castelnuovo di Porto.
Nel Cara di Brindisi gli ospiti non possono accumulare l’importo giornaliero del pocket money. Se non lo consumano entro due giorni, l’importo complessivo viene cancellato. Repubblica si chiede, tra parentesi, “dove va a finire il denaro residuo che i migranti non spendono e che l’ente gestore ‘requisisce’?”.

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