Le raccomandazioni del Garante

Nel Rapporto 2022 il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà ha raccolto 11 raccomandazioni riguardanti i Centri di Permanenza per i Rimpatri, fornendo informazioni anche sulle risposte ricevute dalle autorità o dai gestori, quando presenti.

La tabella inizia a pagina 244, subito dopo quella con le raccomandazioni relative ai voli di rimpatrio forzato.

1) Libertà di corrispondenza telefonica
Il Garante chiede di dare piena ed effettiva attuazione alla libertà di corrispondenza telefonica prevista dall’articolo 14 comma 2 del Testo Unico sull’immigrazione, garantendo alle persone straniere trattenute nei Cpr la possibilità di ricevere telefonate e di effettuare chiamate senza limitazioni, anche in video.
L’esito è che la Prefettura di Nuoro “sta rivedendo in tal senso le prassi all’interno del Cpr di Macomer”, mentre ci sono informazioni dagli altri centri.

2) Favor minoris
Bisogna garantire l’accoglienza dei minori nelle apposite strutture.
Esito: “La direzione centrale dei servizi civili per l’immigrazione e l’asilo rinvia al Dipartimento di pubblica sicurezza.

3) Attestazione medica da parte del Ssn
Deve essere il Servizio Sanitario Nazionale a fornire una attestazione medica di idoneità all’ingresso e alla permanenza nel Cpr, basandosi su effettivi e scrupolosi elementi di conoscenza della persona, della struttura di destinazione e dei servizi ivi garantiti.
Esito: la Prefettura di Torino ha riavviato le interlocuzioni con la Regione e con l’Asl Locale per coinvolgere i medici del Ssn nelle visite d’ingresso. Niente dalle altre Prefetture.

4) Documentazione sanitaria
Tutta la documentazione sanitaria disponibile dovrrebbe essere fornita al medico che effettua la visita al momento dell’ingresso nella struttura, incluse le schede sanitarie redatte della struttura detentiva o assistenziale di provenienza.
Esito: nessuno.

5) Cure e assistenza
Le amministrazioni responsabili dovrebbero mettere in atto le misure necessarie a garantire a tutti gli stranieri in custodia, anche quelli in fase di rilascio, le cure e l’assistenza necessarie a tutelarne l’integrità fisica e psichica.
Esito: la Prefettura di Torino ha emeesso una circolare in tal senso e si sta attivando per coinvolgere il Comune nella gestione di casi di vulnerabilità. E tutte le altre?

6) Annotazioni sanitarie
Il personale sanitario dovrebbe annotare nei registri il resoconto approfondito dell’esame condotto sulla persona, le dichiarazioni dell’interessato, incluse le denunce di maltrattamenti subiti, con le proprie osservazioni in ordine alla compatibilità dei riferiti maltrattamenti con i riscontri oggettivi e la presenza di lesioni, comunicando il tutto all’autorità giudiziaria.

7) Ospedaletto
Il Garante ha richiesto la chiusura del reparto di isolamento nel Cpr di Torino. La Prefettura ha interdetto l’uso del locale e hanno chiesto di progettare una struttura alternativa. Non si dice nulla a proposito delle procedure previste negli altri centri.

8) Regolamento interno
Le regole di ogni Cpr dovrebbero essere messe per iscritto. Esito: nessuno.

9) Conoscibilità delle regole
Le regole di convivenza dovrebbero essere “conoscibili”, incluse quelle indispensabili per garantire l’incolumità delle persone, oltre a quelle riguardanti l’erogazione di servizi di cura, assistenza, “promozione umana e sociale” e le modalità di svolgimento delle visite.
Esito: è in corso presso il Ministero dell’Interno la revisione del Regolamento del 2014.

10) Ambienti per trattenimenti brevi
Il Garante chiede di “inibire l’utilizzo di ambienti per il trattenimento delle persone, anche per periodi brevi o brevissimi, che non siano dichiarati come tali”. Esito: nessuno.

11) Registri
Bisognerebbe predisporre per tutti i locali in cui le persone sono trattenute un registro in cui vengano annotati ingressi e uscite, tempi di permanenza, richieste espresse, servizi garantiti, accadimenti particolari e ogni ulteriore informazione relativa ai transiti.
Esito: Nessuno.