Calabria, Cpr ad Oppido Mamertina

Il nome di Oppido Mamertina era già circolato anni fa come possibile sede di Centro di Permanenza per i Rimpatri in Calabria, ma poi non se ne era saputo più niente. Ora il presidente facente funzioni della Regione Calabria ne ha parlato ad un incontro con Prefetto e capo dipartimento Libertà civili e immigrazione del Ministero dell’interno. E ha detto che il Cpr è uno dei punti fermi e ha ricevuto parere favorevole dal presidente della Regione e dal sindaco di Oppido. E’ una risposta di difesa della popolazione. “Fare i buonisti è il peggiore dei peccati, che porta a commettere i peggiori tra i reati. Dobbiamo cominciare ad essere buoni, non buonisti: e i buoni sono quelli che rispettano le regole”, ha detto, secondo quanto riporta Cn24tv.
Comunque, il Metropolitano, attingendo all’agenzia Dire, titola: “Migranti. Ad Oppido Mamertina apre centro permanenza per rimpatrio”, come se fosse una notizia di attualità. In realtà non c’è nessuna stima riguardante i tempi di apertura, i lavori da svolgere, i costi, eccetera. Né viene messa in evidenza la scelta della località: Oppido Mamertina è un comune di quasi cinquemila abitanti che si trova a 342 metri sul livello del mare nell’entroterra calabrese. Ci si arriva tramite una stradina tutta curve che attraversa gli uliveti. La distanza dal capoluogo Reggio Calabria è di una settantina di chilometri, percorribili in circa un’ora.
Ovvio che uno dei problemi sarà la sorveglianza del centro: concentrare un centinaio di migranti nello stesso posto circondato da sbarre, quando molti di loro sono pure criminali provenienti dal carcere significa avere nelle vicinanze, pronti ad intervenire, numerosi poliziotti in tenuta anti-sommossa. Posizionati dove? Ciascun turno dovrà fare un’ora di viaggio all’andata e un’ora al ritorno ogni giorno per prendere servizio? O verranno sistemati in qualche modo nelle vicinanze?
Quando l’allora ministro dell’Interno Minniti ha lanciato il piano per aprire un Cpr in ogni regione ha stabilito che i centri per i rimpatri dovessero essere allestiti in strutture dismesse che fossero già di proprietà dello Stato, e che non si trovassero necessariamente nei pressi di porti e aeroporti, ma nelle vicinanze delle vie di comunicazione. Una definizione vaghissima, per cui apparentemente nessun comune sul territorio italiano può essere escluso. Tant’è vero che in Sardegna è stato scelto il comune di Macomer, a 40 minuti di viaggio dal capoluogo Nuoro, 1 ora e mezzo da Cagliari.
Il fatto è che spesso a livello locale ci sono forti resistenze all’apertura dei Cpr. A Torino, dove la struttura è costruita in mezzo ai palazzi, i residenti si sono spesso lamentati per via della confusione notturna che si genera in occasione delle rivolte, o per i problemi alla viabilità quando gli attivisti organizzano dei cortei nelle vicinanze. Per cui allestire i centri in località lontane dai principali centri abitati viene considerata una soluzione al problema.

Oppido Mamertina

Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha annunciato l’inizio delle attività di realizzazione di un Centro di Permanenza per i Rimpatri a Oppido Mamertina.
La notizia è riportata da Agenzia Nova e da Yahoo Notizie (fonte Askanews), che non dicono dove si trova il comune in questione (che fa parte della città metropolitana di Reggio Calabria).
La dichiarazione è stata rilasciata nel corso dell’audizione della ministra di fronte alla commissione Affari costituzionali della Camera.
In realtà il nome di Oppido Mamertina era già circolato a giugno, a quanto sembra leggendo un articolo pubblicato sul sito della Camera, ma praticamente i mass media non avevano dato nessun risalto alla notizia (e anche ora in gran parte sembra che non se ne siano accorti. I motori di ricerca non restituiscono nessuna dichiarazione da parte degli amministratori locali).
Non si fa una stima sui tempi di apertura, e anche le stime sui centri già in fase avanzata di realizzazione sono molto vaghe. Secondo gli articoli, i centri apriranno “quanto prima”. A Milano la gara per la gestione dei servizi è in fase di aggiudicazione. A Macomer, Sardegna, la procedura è ancora in via di definizione. A Gradisca d’Isonzo i lavori sono terminati, la gara è stata aggiudicata, ma è stata impugnata davanti al Tar. A Modena “sono in corso trattative per la locazione dell’immobile” (nei giorni scorsi è circolata la notizia che il proprietario chiede un prezzo considerato troppo alto dalla Prefettura).
Secondo quanto scriveva a giugno il sito della Camera, i centri di Macomer, Gradisca, Milano e Modena sarebbero dovuti entrare in funzione tra gennaio e giugno di quest’anno. Ora invece si stima che in alcuni casi si riuscirà a farli funzionare entro i primi mesi dell’anno prossimo.
Anche su Twitter nessuna reazione: “Oppido Mamertina” è stato nominato solo 4 volte nei primi 20 giorni del mese, mai in relazione ai rimpatri.