10 gennaio, presidio davanti al tribunale

Scrive Sanremo News che un gruppo di attivisti ha annunciato che sarà il 10 gennaio davanti al tribunale di Imperia in occasione dell’udienza del processo a carico dei tre uomini che picchiarono Moussa Balde a Ventimiglia a maggio 2021. In quella data verrà emessa la sentenza.
Lo straniero si è suicidato all’interno del Cpr di Torino pochi giorni dopo l’episodio. Gli attivisti però attribuiscono la responsabilità di quello che è successo a tante persone: dagli autori del pestaggio, a coloro che gli hanno rifiutato la protezione, ai testimoni che non sono intervenuti, alla questura, ai rappresentanti delle istituzioni, ai medici, ai gestori del centro, eccetera.
La notizia che alcuni materassi sono stati dati alle fiamme per protesta nel Cpr torinese due giorni fa è rimasta confinata su pochi siti web locali, e neanche compare in alcuni motori di ricerca. Tutto quello che si sa è che vigili del fuoco e forze dell’ordine sono intervenuti e non ci sono feriti. Al massimo c’è una foto del Cpr visto dai palazzi circostanti, ma i danni non sono stati fotografati e quantificati.
Il mese scorso un migrante è morto intossicato dal fumo di un incendio appiccato per protesta nel Cpr di Brindisi. Non se ne conosce il nome, non si sa che cosa ne è stato della salma. Nessun garante dei detenuti ha commentato la notizia. Che non viene neanche citata dalla stampa nazionale o dai siti web delle altre regioni in cui c’è o si vorrebbe costruire un Cpr.
Le informazioni sono abbastanza frammentarie e superficiali. Prima di Natale un marocchino fermato a Monza con arnesi da scasso e un quantitativo di “stupefacente” è stato portato al Cpr di Torino. Non si sa neanche che tipo di droga era e in che quantità. E non si sa se lo straniero è stato rimpatriato, rilasciato o è ancora lì, visto che non vengono emessi comunicati al momento dell’uscita dal Cpr ma solo, a volte, al momento dell’ingresso.

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