Se ne sono accorti

Dopo un mese e dodici giorni dall’entrata in vigore della direttiva europea sui rimpatri, anche la stampa nazionale di destra inizia a rendersi contro del caos che si è creato.
La direttiva è stata approvata a dicembre del 2008. Gli stati avevano tempo fino al 24 dicembre scorso per adattare le proprie leggi a quelle europee. Non avendolo fatto, le norme europee sono entrate in vigore comunque, mandando silenziosamente in pensione una parte consistente della Bossi-Fini, che ha iniziato ad essere disapplicata. In particolare è saltato anche il reato di clandestinità. Una dopo l’altra le varie procure si sono adattate, interpellando le istituzioni europee per avere ulteriori chiarimenti.
Il Giornale presenta la questione sotto un altro aspetto. Sono le procure, secondo un articolo firmato Redazione, a vietare l’arresto dei clandestini per sfidare il governo (titolo dell’articolo: “La nuova sfida delle procure al governo: ‘Vietato arrestare gli immigrati clandestini'”).
L’attacco: “Roma- Non è la prima volta che le toghe decidono di disapplicare una legge dello stato sull’immigrazione”.
Per il giornalista si tratta di un episodio molto grave: “E’ un vero e proprio assalto al potere esecutivo e legislativo, che dietro un preciso mandato popolare hanno approvato una legge che disciplina il fenomeno dell’immigrazione”.
Eventuali arresti che le forze dell’ordine dovessero fare per reato di clandestinità non sarebbero convalidati dalla magistratura. Ovviamente questo provvedimento riguarda solo gli irregolari che non delinquono. Nel senso che se un clandestino ruba può essere arrestato per furto, ma se non ruba non può essere arrestato solo per reato di clandestinità.
Il Giornale ha anche avviato un sondaggio “E’ giusto che le procure non applichino la legge sull’immigrazione?” (senza specificare se ci si riferisce alla legge italiana o a quella europea).
I risultati al momento vedono l’80,36% dei no, contro il 19,64% dei si.
L’ultimo commento che ha ricevuto l’articolo è “I giudici che non applicano la legge devono essere defenestrati”. Il penultimo “Magistrati andate a lavorare”.
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