Trento, un mini-Cpr

Il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha incontrato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Insieme hanno discusso della possibile apertura di un Centro di Permanenza per i Rimpatri in regione. Fugatti ha dato la sua disponibilità ad ospitare un mini-Cpr da 25 posti, ad alcune condizoni, tra cui il fatto che sia riservato agli irregolari presenti in Trentino e non a quelli provenienti da altre regioni. La notizia è riportata dal sito Salto, che accenna ad un’altra proposta avanzata in Alto Adige da Arno Kompatscher in cui si parlava di un centro da massimo 50 posti. Possibile che un piano escluda l’altro, ma mancano al momento informazioni precise, così come non vengono citate le località precise in cui dovrebbe essere allestita la struttura. Non vengono neanche citate le statistiche relative al numero degli irregolari stimati nella regione e il numero dei rimpatri effettuati negli ultimi anni.
Le stesse dichiarazioni sono state riportate sul sito del giornale Trentino, ma senza foto dell’incontro, solo uno scatto di repertorio di agenti in tenuta anti-sommossa che si aggirano tra i container di un centro migranti, non si sa quale.
Negli anni scorsi più o meno in questo periodo il Garante dei detenuti diffondeva alcuni dati dettagliati relativi ai rimpatri e ai centri rimpatri, riferiti all’anno precedente. Il nuovo Garante ha assunto la sua funzione solo da pochi mesi, e non ha mai detto come intende procedere e non si è ancora espresso sulla questione dei centri per i rimpatri. Periodicamente diffonde sue foto ricordo in occasione delle visite a qualche carcere. Di recente ha diffuso il suo rapporto sui suicidi in carcere. Sono 44 dall’inizio dell’anno. In 20 casi si trattava di cittadini stranieri (45%). Mancano le storie personali, ma c’è una tabella in cui vengono specificati nazionalità, età, istituto, posizione giuridica e reati contestati. Ad esempio a gennaio a Cuneo si è suicidato un quarantunenne del Bangladesh in attesa di giudizio, accusato di maltrattamenti in famiglia. E anche un macedone trentaduenne recluso a Teramo e accusato di omicidio. E un egiziano trentaquattrenne in carcere a Rossano per resistenza a pubblico ufficiale. L’ultimo straniero a suicidarsi è un quarantaseienne rumeno, in carcere a Biella, condannato definitivamente per maltrattamenti in famiglia. Sarebbe uscito tra due anni.

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