Ancona, estorsione, accompagnato al Cpr

Un cinquantunenne tunisino richiedente protezione internazionale è stato portato al Centro di Permanenza per i Rimpatri di Palazzo San Gervasio (Potenza) dalla polizia di Ancona.
L’uomo in passato è stato in carcere per estorsione.
La notizia è riportata da Vivere Marche, con foto di un poliziotto di spalle e senza ulteriori informazioni in merito ai reati commessi.
L’articolo cita il decreto Cutro, “che limita la strumentalità di talune richieste d’asilo, consentendo di trattenere i soggetti ritenuti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica ancorché richiedenti protezione internazionale”.
Intanto non arrivano novità dal Governo. Tre giorni fa Wired ha scritto che è imminente la comunicazione della scelta delle località in cui sorgeranno i nuovi Cpr, ma ancora non si muove niente.
Secondo il sito i Cpr presenti in Italia sarebbero dieci, di cui uno chiuso, quello di Torino, che effettivamente è fuori uso da più di un anno e non si sa se e quando riaprirà.
A quanto ne sappiamo anche quello di Trapani sarebbe chiuso, ma non abbiamo informazioni precise.
Il sito scrive che in Campania il nuovo Cpr potrebbe sorgere a Castel Volturno, ma la notizia non trova conferma altrove.
Dice anche che a Pozzallo è già operativo un centro per il trattenimento di persone provenienti da Paesi terzi sicuri, ma non lo inserisce nella lista dei Cpr.
Neanche i siti locali di informazione hanno scritto qualcosa di preciso a proposito di un centro rimpatri a Castel Volturno.
Wired citava una intervista del ministro dell’Interno Piantedosi di cui ha parlato anche Il Sussidiario.
Mancano dati precisi anche riguardanti la capienza attuale del sistema dei Cpr. Di solito in questo periodo usciva il rapporto del Garante dei detenuti che conteneva molte statistiche interessanti. Il nuovo garante è in carica da mesi ma non ha ancora detto come intende procedere, né gliel’hanno chiesto.

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